Un anno di attività
Il Dipartimento Welfare in questo primo anno di attività è stato impegnato in un costante dialogo con i territori e le associazioni di riferimento che sono state interessate dalle riforme messe in campo da questo governo e che sono riportate di seguito.
Sono stati molti gli incontri sui territori e a Roma con gli amministratori locali, i referenti del nostro partito e le realtà associative. Più volte abbiamo incontrato il mondo del terzo settore per affrontare insieme i temi di una riforma che è attesa e coinvolge quasi 5 milioni di volontari su tutto il territorio nazionale.
Lo scorso 11 febbraio il dipartimento ha svolto un seminario dal titolo
“La riforma del terzo settore“con il Sottosegretario Bobba, i segretari regionali, Assessori regionali, Amministratori Aree Metropolitane e i parlamentari del Pd.
Con lo stesso obiettivo di favorire un dialogo tra i diversi livelli di governo e rispondendo alle istanze di molti assessori alla Salute, che abbiamo convocato con cadenza mensile, abbiamo organizzato un focus sul Patto della Salute con il Ministro Lorenzin ed il Sottosegretario Vito De Filippo.
Quella del dialogo e dell’ascolto reciproco è stata la linea che ha ispirato l’azione del dipartimento. Sono state decine gli incontri su tutto il territorio nazionale con i referenti del nostro partito che hanno chiesto di poter discutere di Welfare, Sanità, Diritti, da Agrigento ad Aosta.
Grazie all’iniziativa dei parlamentari che compongono il Dipartimento abbiamo potuto affrontare lo scorso 23 marzo anche il tema de “Le povertà minorili, come superare l’emergenza” e qualche giorno più tardi in un convegno con il Ministro del Lavoro, Poletti ed il Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo abbiamo considerato di “Attivare la crescita e creare occupazione attraverso il welfare”.
L’On. Micaela Campana come responsabile del Dipartimento Welfare, Terzo settore, Immigrazione e Diritti ha inoltre convocato un gruppo di lavoro permanente con le associazioni Lgbt per seguire insieme l’iter del disegno di legge sulle unioni civili perché chi per troppi anni è rimasto in attesa di veder riconosciuti i propri diritti, oggi non può essere escluso dalla discussione.
